Plumeria
Nome comune
Frangipani, frangipane, pomelia, plumiera, plumeria.
Difficoltà della coltivazione
Richiede qualche attenzione.
Classificazione botanica
Regno
: Plantae
Clado
: Angiosperme
Clado
: Eudicotiledoni
Ordine
: Gentianales
Famiglia
: Apocynaceae
Genere
: Plumeria
Specie
: vedere paragrafo "Descrizione botanica e principali specie"
Origine e diffusione
Il genere Plumeria
comprende piante perenni arbustive originarie delle zone tropicali e subtropicali dell'America.
Descrizione botanica e principali specie
La particolarità dei frangipani è la loro incredibile bellezza dovuta soprattutto ai fiori profumati che sembrano fatti a mano uno per uno con la cera: un piccolo grande capolavoro della natura.
Le specie maggiormente utilizzate come piante ornamentali sono:
Plumeria rubra
o Plumeria acutifolia
(vedi
le due foto sotto) a foglie decidue, fiori profumati, di colore bianco con il centro giallo oppure interamente gialli o in varie tonalità di rosa o rosso a seconda delle cultivar;
Plumeria alba
(foto sotto) specie decidua a foglie lanceolate che fiorisce dall’estate all’autunno producendo fiori piatti, bianchi con una macchia gialla centrale e molto profumati.
Possono essere coltivate sia in vaso che in piena terra, in appartamento o all’aperto, nelle zone a clima particolarmente mite.
Luce
Richiedono un’eccellente esposizione alla luce, anche il sole diretto.
Tmperatura
La temperatura minima non deve scendere sotto i 10 °C mentre non hanno problemi con quella massima. Pertanto nelle zone a clima mite (Sud Italia) possono essere allevate all’aperto anche in piena terra. Diversamente in vaso per essere riparate durante l’inverno.
Annaffiatura e umidità ambientale
Dalla primavera e per tutta l'estate annaffiare moderatamente aspettando che il terreno sia asciutto in superficie prima di procedere con la successiva annaffiatura.
Se le piante sono in vaso, attenzione a non lasciare ristagni idrici nel sottovaso o se in piena terra, non vanno coltivate in corrispondenza di depressioni del terreno dove potrebbe ristagnare l’acqua.
A partire dall'autunno, quando le foglie iniziano a cadere, diradare le irrigazioni fino a sospenderle del tutto. Si riprenderanno in primavera.
(Per maggiori chiarimenti sulle annaffiature consultare l'articolo
Come e perché annaffiare).
Rinvaso e tipo di terreno
Il rinvaso si effettua ad aprile, praticamente ogni anno o usando un terriccio per cactacee con l'aggiunta di perlite o sabbia grossa oppure una miscela formata da terriccio fertile, corteccia grossolana, sostanza organica e perlite o sabbia grossolana (rapporto 1:1:1:1).
Si devono usare vasi abbastanza grandi perché le radici amano avere spazio a disposizione.
All’aperto il terreno deve essere fertile e ben drenante.
(Per maggiori chiarimenti sulla tecnica consulta l'articolo
Come e perché rinvasare).
Concimazioni
Dalla primavera e per tutta l'estate ogni tre settimane diluire un concime nell’acqua d’annaffiatura. Alla ripresa vegetativa usare un concime equamente bilanciato in azoto, fosforo e potassio mentre all'incirca a maggio usare un concime con un titolo più alto in fosforo e potassio per stimolare la fioritura.
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo Cosa sono le concimazioni).
Fioritura
Di solito iniziano a fiorire a maggio e proseguono per tutta l’estate.
Potatura
Non richiedono potature importanti; al limite, se le piante sono troppo alte, tagliare i rami superiori per indurle a produrre rami laterali.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo Come potare
).
Propagazione
Nella tarda primavera-inizio estate si può realizzare la moltiplicazione per talee. Le talee apicali devono essere lunghe circa 35-45 cm (meglio se di più) tagliandole immediatamente sotto un nodo. Dopo il taglio vanno lasciate riposare in un luogo asciutto e caldo per circa una settimana. Successivamente si sistemano in una composta formata in parti uguali da torba e sabbia grossa. I vasi si mettono al sole e si annaffia quando il terriccio diventa asciutto. Una volta che iniziano a comparire i primi germogli vuol dire che le talee avranno radicato e potranno essere rinvasate nel vaso definitivo con lo stesso terriccio delle piante adulte.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo Moltiplicazione per talea
).
Parassiti e malattie
Piccole macchie di colore rossiccio nella pagina superiore delle foglie
dove in corrispondenza, nella pagina inferiore, si formano delle pustole sempre di colore rossiccio, denunciano un attacco di ruggine, un fungo molto dannoso. Occorre eliminare le parti danneggiate e usare un antiparassitario specifico reperibile nei negozi specializzati in giardinaggio.
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “
La ruggine”).
Piccole macchie di colore rossiccio nella pagina superiore delle foglie
dove in corrispondenza, nella pagina inferiore, si formano delle pustole sempre di colore rossiccio, denunciano un attacco di ruggine, un fungo molto dannoso. Occorre eliminare le parti danneggiate e usare un antiparassitario specifico reperibile nei negozi specializzati in giardinaggio.
Gli acari
spesso possono disturbare la pianta. I danni si
manifestano prevalentemente con decolorazioni nella pagina superiore delle foglie che alla fine cadono. Vivono per lo più nella pagina inferiore delle foglie dove formano delle fitte ragnatele. Sono in genere di colore bruno, rosa o rosso, secondo lo stadio di sviluppo.
Per combatterli si può provare a contrastarli mantenendo intorno alla pianta un ambiente molto umido. Se però in questo modo non si riesce a tenerli sotto controllo, occorre intervenire con prodotti acaricidi facilmente acquistabili presso un buon centro specializzato in giardinaggio.
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “
Gli Acari”).
Raccomandazioni sulla coltivazione
Le piante in inverno entrano in totale riposo vegetativo pertanto, anche se appaiono spelacchiate e senza foglie, non bisogna preoccuparsi: vanno lasciate tranquille. In primavera ritorneranno a essere uno splendore.
Durante la bella stagione, se possibile, portarle all’aperto (se allevate in casa), al riparo dal sole diretto.
Curiosità sulle piante
Diverse specie contengono un latice velenoso utilizzato nella medicina popolare dei paesi d’origine.
Etimologia del nome
Il nome Plumeria
è stato dato in onore del botanico francese Charles Plumier (1646-1704) che per primo descrisse la pianta.
Il termine frangipani
deriverebbe dal nobile romano Muzio Frangipane che nel Medioevo preparò un profumo che risultò simile a quello dei fiori della Plumeria
rubra
.