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Edera
Echeveria, coltivazione e cura
Nome comune

Edera.


Difficoltà della coltivazione

Semplice.


Classificazione botanica

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme< br />
Clado
: Eudicotiledoni
Ordine
:
Apiales

Famiglia
:
Apiaceae

Genere
:
Hedera

Specie
:
Hedera helix



Origine e diffusione

L’Edera è la specie rampicante per eccellenza, rustica, sempreverde, che si ritrova pressoché ovunque.


Descrizione botanica e principali specie

Su di essa è stato fatto un lungo lavoro di selezione genetica che ha portato ad avere cultivar adatte alle diverse condizioni pedoclimatiche e che differiscono tra loro per dimensioni, forma e colore delle foglie. È una pianta che vive bene all'aperto ma esistono cultivar selezionate anche per la vita in appartamento.

Hedera helix, meglio conosciuta come edera
Luce

L’edera cresce bene con una buona illuminazione, anche il sole diretto, eccetto durante il periodo estivo.


Tmperatura

La temperatura di coltivazione non deve scendere sotto i 10 °C d’inverno e non deve superare i 27 °C d’estate.


Annaffiatura e umidità ambientale

Si annaffia generosamente durante la stagione di crescita (primavera-estate) senza mai lasciare asciugare il terreno, mentre durante l’inverno si bagna in maniera molto più ridotta.
(Per maggiori chiarimenti sulle annaffiature consultare l'articolo Come e perché annaffiare).


Rinvaso e tipo di terreno

L'edera si rinvasa ogni anno a marzo usando un buon terriccio fertile: non ha infatti particolari esigenze.
Essendo una pianta rampicante è opportuno sistemare al momento del rinvaso un tutore nel terreno al quale le radici aeree possano aggrapparsi.
(Per maggiori chiarimenti sulla tecnica consulta l'articolo Come e perché rinvasare).
Concimazioni

Usare ogni due settimane un concime liquido in primavera e in estate a dosi dimezzate, distribuendolo assieme all’acqua di annaffiatura.
Hedera helix, meglio conosciuta come edera
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo Cosa sono le concimazioni).



Fioritura

Fiorisce da settembre a novembre.


Potatura

Si pota ogni anno all'inizio della primavera per contenere la crescita e per mantenere una forma più armoniosa.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo Come potare).


Propagazione

Durante tutto l’anno si può realizzare la moltiplicazione per talee, ricavandole dalle estremità dei rami, lunghe circa 10 cm. Si piantano in vaso con torba e sabbia in parti uguali e si sistemano alla temperatura di circa 18 °C, all’ombra e tenendo il terreno umido fino al momento della radicazione, quando saranno trasferite a dimora.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo
Moltiplicazione per talea
).
Parassiti e malattie

Se
le foglie scoloriscono, si seccano e appaiono come di carta
, o l’ambiente è troppo caldo oppure le annaffiature sono insufficienti oppure l’insolazione è eccessiva.

Se
la pianta cresce in modo stentato
ed è poco fitta vuol dire che la luce è insufficiente.

Foglie deformate e appiccicose annunciano la presenza di
afidi
o come comunemente sono chiamati,
pidocchi
.
Per combatterli occorre usare prodotti insetticidi specifici.
Afidi, pidocchi delle piante
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “Gli Afidi”).
La
cocciniglia bruna
si manifesta con formazioni cerose scure simili a piccoli rigonfiamenti che se grattati leggermente vengono via facilmente. Per il fatto che vive prevalentemente sotto queste formazioni, localizzate prevalentemente nella pagina inferiore delle foglie, è un insetto difficile da combattere.
La lotta si effettua o strofinando sopra questo rigonfiamenti cerosi un batuffolo di cotone imbevuto d’alcool oppure si interviene con insetticidi specifici.
Cocciniglia bruna
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “Le cocciniglie brune”).
Gli
acari
spesso possono disturbare la pianta. I danni si manifestano prevalentemente con decolorazioni nella pagina superiore delle foglie che alla fine cadono. Vivono per lo più nella pagina inferiore delle foglie dove formano delle fitte ragnatele. Sono in genere di colore bruno, rosa o rosso, secondo lo stadio di sviluppo.
Per combatterli si può provare a contrastarli mantenendo intorno alla pianta un ambiente molto umido. Se però in questo modo non si riesce a tenerli sotto controllo, occorre intervenire con prodotti acaricidi facilmente acquistabili presso un buon centro specializzato in giardinaggio.
Acari, ragnetto rosso
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “Gli Acari”).
Se si evidenziano delle
macchie argentate sulle foglie
è probabile che sia in corso una infestazione da tripidi, insetti molto fastidiosi che si localizzano prevalentemente sotto le foglie.
Si combattono con insetticidi specifici.
Acari, ragnetto rosso
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “I tripidi”).



Raccomandazioni sulla coltivazione

I frutti della pianta sono velenosi per l’uomo.


Curiosità sulle piante

Nella mitologia greca la pianta d’edera era associata al dio Dioniso che tra le altre cose era anche il dio del trasporto amoroso e forse per questa ragione l'edera ha da sempre rappresentato la passione che spinge gli amanti ad avvolgersi l'uno all'altra come fa appunto l'edera con gli alberi. Dioniso però era anche il dio dell'innocenza ed era rappresentato con una corona d’edera sul capo. Da qui deriva probabilmente l'usanza di rappresentare le osterie con un tralcio d’edera a indicare l'innocenza e la non dannosità del vino.
In commercio si trovano numerosi preparati a base di foglie e rami d’edera utilizzati nel trattamento delle forme catarrali delle vie aeree, della tosse e della pertosse ed esternamente per combattere la cellulite.
Sono piante molto longeve, più che centenarie.
È famoso il detto popolare che recita: «l’edera dove s’attacca muore» riferita al fatto che s’abbarbica tanto tenacemente al supporto che è quasi impossibile staccarla, pena distruggere la pianta.
Lo stesso Dante Alighieri (
Divina Commedia
,
Inferno
, Canto xxv, 58-60 – Commentata da Ettore Zolesi, Armando Editore, Roma 2009) scriveva:

Ellera abbarbicata mai non fue
ad alber sí, come l’orribil fiera
Per l’altri membra avviticchiò le sue.

«Non ci fu mai un’edera così abbarbicata all’albero, come le membra della fiera orribile, avviticchiata a quelle del dannato».