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Aloe
Aloe
Nome comune

Aloe.


Difficoltà della coltivazione

Semplice.


Classificazione botanica

Regno
:
Plantae

Clado
: Angiosperme
Clado
: Monocotiledoni
Ordine
:
Asparagales

Famiglia
:
Asphodelaceae

Genere
:
Aloe

Specie
: vedere paragrafo "Descrizione botanica e principali specie"


Origine e diffusione

Specie perenni sempreverdi originarie delle zone aride e semiaride del Sud Africa.


Descrizione botanica e principali specie

La specie più diffusa è l’
Aloe vera
(
Aloe barbadensis
) nota soprattutto per le sue proprietà terapeutiche con foglie di colore verde-grigio, carnose e con i margini ricchi di spine di colore bianco. I fiori, riuniti in infiorescenze, sono di colore giallo e compaiono d’estate.
Anche l’
Aloe arborescens
è una pianta abbastanza diffusa che supera i due metri d’altezza. Fiorisce a maggio-giugno e produce fiori di colore rosso disposti a racemo, molto densi e portati da lunghi steli fiorali.
Aloe arborescens
L’
Aloe aristata
ha la particolarità d’avere le foglie fittamente dentate, ricoperte da tubercoli bianchi disposti in file ordinate. Fiorisce nella tarda primavera formando un lungo stelo fiorale con fiori di colore aranciato.
Aloe aristata
Nota 1
L’
Aloe variegata
presenta foglie di colore verde scuro, lunghe e dritte e screziate di bianco in linee orizzontali. Fiorisce in estate producendo una vistosa infiorescenza formata da fiori di colore rosa o rosso.
Aloe variegata
Nota 2
L’
Aloe ferox
ha le foglie di colore verde intenso disposte a rosetta, carnose, rigide e con i margini densi di spine. I fiori sono di colore giallo, molto densi e compaiono in estate.

Aloe ferox
Nota 3
Sono tutte piante succulente che devono vivere preferibilmente all'aperto e sono tutte autosterili.
Luce

L’esposizione deve essere in pieno sole.
Sono piante che vivono bene all'aperto nelle zone a clima mite mentre nelle zone più fredde del Nord Italia devono essere portate al riparo durante la stagione fredda.


Temperatura

La temperatura minima non deve scendere sotto i 5 °C mentre non hanno grossi problemi con i valori massimi (ottimale 20-24 °C).


Annaffiatura e umidità ambientale

In primavera-estate vanno annaffiate con moderazione, facendo attenzione a non bagnare le foglie e lasciando asciugare il terreno prima di procedere con la successiva bagnatura. In inverno si annaffiano il tanto da non far seccare del tutto il terriccio.
(Per maggiori chiarimenti sulle annaffiature consultare l'articolo Come e perché annaffiare).


Rinvaso e tipo di terreno

Si rinvasano ogni anno, in primavera, scegliendo un vaso più largo che profondo.
Si usa un buon terriccio fertile addizionato con della sabbia fine o della perlite per favorire un rapido sgrondo dell’acqua in eccesso.
(Per maggiori chiarimenti sulla tecnica consulta l'articolo Come e perché rinvasare).
Concimazioni

Si concimano una volta al mese in primavera e in estate utilizzando prodotti liquidi diluiti nell'acqua di annaffiatura.
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo Cosa sono le concimazioni).


Fioritura

L’epoca di fioritura è variabile a seconda della specie (vedi introduzione).


Potatura

Sono piante che non si potano. Vanno semplicemente elimate le foglie danneggiate o che si seccano per evitare che diventino veicolo di malattie parassitarie.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo Come potare).


Propagazione

Nella tarda primavera si può realizzare la moltiplicazione mediante i polloni che si formano alla base della pianta che, una volta recisi, si lasciano asciugare all'aria per qualche giorno. Si piantano quindi in una composta con torba e sabbia (rapporto 1:1) che si tiene costantemente umida. Non appena avranno radicato si rinvasano e si trattano come le piante adulte.
(Per i dettagli sulla tecnica, consulta l'articolo Moltiplicazione per germogli).
Parassiti e malattie


Se le foglie perdono le screziature
vuol dire che l'illuminazione è insufficiente.

Se le foglie perdono le screziature
vuol dire che le annaffiature sono eccessive o che le temperature sono troppo basse. Occorre rimuovere le parti danneggiate, controllare le radici, eventualmente rinvasare e trattare con un fungicida ad ampio spettro.
Gli
acari
spesso possono disturbare la pianta. I danni si manifestano prevalentemente con decolorazioni nella pagina superiore delle foglie che alla fine cadono. Vivono per lo più nella pagina inferiore delle foglie dove formano delle fitte ragnatele. Sono in genere di colore bruno, rosa o rosso, secondo lo stadio di sviluppo.
Per combatterli si può provare a contrastarli mantenendo intorno alla pianta un ambiente molto umido. Se però in questo modo non si riesce a tenerli sotto controllo, occorre intervenire con prodotti acaricidi facilmente acquistabili presso un buon centro specializzato in giardinaggio.
Acari, ragnetto rosso
(Per maggiori chiarimenti consulta l'articolo “ Gli acari”).



Raccomandazioni sulla coltivazione

Se le piante sono coltivate in casa e d’estate si desidera portarle all’aperto, bisogna farlo con molta attenzione perché occorre abituarle molto gradatamente al sole, iniziando da pochi minuti al giorno e aumentando progressivamente nell’arco di un mese.
Sono piante che tollerano bene la siccità mentre non tollerano in alcun modo i ristagni idrici.
Se si coltivano a scopi terapeutici ricordarsi, se si fanno trattamenti antiparassitari, che devono essere rigorosamente rispettati i tempi di carenza.


Curiosità sulle piante

È certo che l’
Aloe
(e parliamo dell’
Aloe vera
) è conosciuta fin dai tempi più remoti: le prime testimonianze sono state ritrovate su una tavoletta di argilla ritrovata a Nippur nei pressi di Bagdad e datata 2.000 a.C. dove si trova elencata assieme ad altre piante medicamentose.
Nel Papiro di Ebers (datato all'incirca 1.500 a.C.) sono elencate le sue proprietà medicinali. Ci sono testimonianze che indicano che nell’antico Egitto il suo uso era sia terapeutico che spirituale.
Papiro di Ebers
Papiro di Ebers
Dell’
Aloe
ne parla Dioscòride (40-90 d.C.) nel suo
Sulla materia medica
dove elenca le proprietà terapeutiche della pianta.
Dioscoride, de materia medica
Ne parla Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) e numerosi altri scienziati e altrettanti si sono cimentati nell’opera di traduzione degli antichi testi in modo da far si che le proprietà di questa straordinaria pianta arrivassero in occidente.
Nel xv e xvi secolo grazie ai medici gesuiti spagnoli le piante di
Aloe
si diffusero in America perché, durante i loro viaggi di evangelizzazione, le piantavano in ogni luogo dove sbarcavano. E da quel momento si diffusero in tutto il mondo in maniera esponenziale.
A metà ottocento si scoprirono le proprietà terapeutiche dell’
Aloe ferox
, grazie al medico e botanico sir Joseph Dalton Hooker (1817-1911).
Sir Joseph Dalton Hooker
Da allora l’interesse e gli studi su queste pianta non si contano più.

Oggi le specie utilizzate per le loro proprietà terapeutiche sono:
Aloe vera
,
Aloe ferox
,
Aloe arborescens
e le loro proprietà possono essere così sintetizzate: depurano l'organismo, stimolano il sistema immunitario, sono di aiuto ai problemi ossei e articolari, stimolano e riequilibrano le funzioni digestive, sono cicatrizzanti e svolgono funzione antiossidanti e antitumorali.


Etimologia del nome

Il nome
Alocasia
deriva dal nome del genere
Colocasia
, per assonanza, perché un tempo questa pianta era classificata appunto tra le
Colocasia
. L’etimologia della parola aloe non è certa. Sembrerebbe derivare dall’arabo
alloeh
che significa «lucido e amaro».
Note
1. Immagine non soggetta a copyright Immagine non soggetta a copyrigth.
2. Immagine tratta dal sito Aloedarium
3. Immagine concessa sotto licenza Creative Commons 3.0 Unported per gentile concessione di Stan Shebs